mercoledì 31 ottobre 2007

O perché e 'un dormo mai?!



Sì, lo so... la qualità dei miei titoli sta scadendo notevolmente, e anche dei miei post devo dire. Se consideriamo che all'inizio scrivevo di temi di cultura in lingua inglese, e ora mi ritrovo a scrivere cazzate in fiorentino... devo ammettere che, beh... mi deludo già da me non importa che me lo facciate presente, grazie!

In realtà è che ultimamente tra scrivere la tesi e lavorare per la GoViral, la mia beneamata compagnia di Viral Marketing che mi consente di campare ogni mese e di affrontare le spese di noi piccoli e marci studenti universitari, non faccio altro che stare col volto incollato allo schermo del pc, e il cervello si è ormai ridotto alla dimensione di una pallina di zucchero...

In realtà ultimamente un po' di cose interessanti ne ho fatte, ma vi giuro che dopo che passo una giornata intera davanti al computer, non ho molta voglia di farlo anche la sera per aggiornare il mio blog. Abbiate pazienza, ma è la dura realtà. Io non sono un'amante della rete, benché, sopratutto per lavoro, ci passi la maggior parte del mio tempo... Piuttosto leggo un libro... chi lo direbbe mai?! La lettura che sto facendo al momento è La società dell'incertezza di Bauman: un grande saggio sulla crisi dei valori della nostra società, in particolare legata alla figura dello straniero. (Rassicurante come lettura serale, eh?!)

Poi, ma... che ho fatto?! Ah, già... ormai non posso più consigliarvelo, perché è tardi (sorry!), ma lo spettacolo che Pippo Delbono ha presentato alla Pergola di Firenze - Urlo - è stato veramente grandioso. Sul palco è stato rappresentato un ottimo ritaglio dei controsensi e dei logorii della nostra società. Veramente incazzata (e incazzosa direi)l'interpretazione che Delbono ha fatto dell'estratto di Urlo di Allen Ginsberg.

Poi, poi, poi...
sì, già... un'altra cosa da vedere (o da scaricare con E-mule) è Io non sono qui di Todd Haynes, vincitore del Premio speciale della Giuria al 64° Festival del cinema di Venezia. Sarà che questo film l'ho visto nel "cinemino di no'attri" a Castello, sarà che le regie allucinanti e allucinate di Haynes mi hanno sempre fatto piacere... ma la figura di Bob Dylan rappresentata attraverso questa molteplicità di personaggi è stata, secondo il mio modesto parere, una scelta più che azzeccata. Anche un modo come un altro per smetterla di banalizzare un personaggio come Bob Dylan.

Bene, dai... vi saluto per ora... continuerò a girellare per la rete regalandovi altri momenti di saggezza. tanto per stanotte l'insonnia è assicurata...

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