mercoledì 9 luglio 2008

Welcome back Martina!!


Che dire?! Che emozione... Giuro... mi sto emozionando... Riscrivere sul mio blog dopo 5 mesi di assenza... dopo ben 5 mesi.
É passato cosí tanto tempo che per poco non avevo perso la speranza di poter ancora avere qualcosa da scrivere su questo mio foglio virtuale.
In questi mesi non ho smesso di scrivere volutamente, ma, molto semplicemente, non ho avuto gli stimoli giusti per farlo.
Non saprei neanche come spiegare, ma... questi mesi che hanno seguito la mia laurea e il mio "debutto" nel mondo del lavoro (se pur precario...), se da un lato mi hanno resa in costante movimento ed in perenne attivitá (entrambe cose a me assai gradite), dall'altro mi hanno resa una persona sterile e priva di emozioni forti.
Mi sembra quasi impossibile pensare di non aver scritto per ben 5 mesi. Sopratutto perché di cose ne ho fatte in questi mesi...eccome se ne ho fatte. E, inoltre, perché per me scrivere é un po' una mania, una forma di liberazione...
Eppure, apparentemente, niente di tutto ció mi ha dato una motivazione sufficiente per rimettermi a scrivere, durante le mie notti insonni e pensierose, due righe sulla mia vita.

E anche vero che, aprendo questo blog, mi ero promessa di evitare di fare un' ennesima copia di un diario virtuale di stronzate, come tanti se ne vedono a giro... Ma CHI puó decidere cosa é una stronzata e cosa invece non lo é? Beh, non certo io.

Ad ogni modo, l'intento principale di questo blog era quello di aggiornare costantemente sui vari spostamenti della mia vita costantemente itinerante chiunque avesse avuto piacere a leggermi. Non a caso questo blog era stato aperto durante il mio Erasmus a Copenhagen, con, inoltre, la precisa intenzione di essere aggiornato sempre in inglese. Non tanto perché scrivere in inglese "fa figo" e fa sí che la gente ti dica: "...accipicchia...come sei brava..." (cazzo!!); bensí per la possibilitá di condividere con quanta piú gente in questo mondo le proprie esperienze.


Molto spesso, in questi mesi, ho riletto tutto ciò che avevo scritto mentre ero in Danimarca, o mentre ero in Libano...insomma, mentre nn ero qua. Ogni vota mi ripetevo sempre che avrei riniziato a scrivere non appena avessi trovato un attimo libero. Eppure, durante tutte le mie notte insonni e turbate (o...insonni e serene... perché no?!) non ho mai voluto scrivere una sola parola.
Io ho un carattere difficile, me ne rendo conto. Molto testardo e volitivo.
Non é stato semplice adattarmi a vivere una realtá normale, con una serie di lavori che, per quanto siano tutti interessanti e gratificanti, ti costringono in una routine che é quella che ogni essere umano vive e che l'uomo moderno ha raggiunto con l'ingresso in società. Per non parlare della mia batosta morale di essere tornata a vivere coi miei, nella mia città natale, al mio punto di partenza. Ovviamente, tutte queste difficoltà sono state create solo e soltanto dal mio brutto carattere... senza dubbio.
Quando ti trovi difronte a certe situazioni, la cosa più immediata da fare é quella di tentare, in tutti i modi, di aggrapparsi alla normalitá, e di conformarsi alla vita dei tuoi amici. E dunque...che fai?! Ti cerchi un ragazzo, frequenti la vita mondana della tua cittá, vai al cinema il mercoledí (perché il biglietto costa meno), fai gli aperitivi il giovedí, vai alle feste il venerdí, e a cena fuori di sabato. La domenica, beh...la domenica ti spacchi il cazzo...ovvio, come no?! La domenica ti spacchi le palle da morire. Eh sí, sí, sí...perché tutte le tue amiche sono le fidanzate-modello d'Italia, e non ti accompagneranno mai al cinema, o a teatro, o a una mostra, o a una cazzo di passeggiata in un parco. E tu, invece, tu, che, presa da un attacco di colite, hai deciso che la vita di coppia non faceva più per te, perché, dopo aver ingoiato fin troppi rospi ed esserti sentita una merda per le prime due ore della mattina, ti sei finalmente resa conto che questa relazione sarebbe stata meno dolorosa se portata avanti a suon di schiaffi...devi tentare di sbaracre questa giornata pessima non vedendo l'ora che arrivi il lunedí mattina per tornare in ufficio e ricominciare con la routine quotidiana che, se non altro, ha il beneficio di annullare i tuoi pensieri.

E bene, detto ció (ovvero, non avendo detto proprio nulla...), potrei anche decidere qui di rimettermi a scrivere facendo un breve sunto dei miei eventi passati. Ma, scusatemi, non ne ho voglia e, più che altro, non amo vivere di ricordi. Per cui penso che da ora in poi andrò solo avanti.
Suppongo che, questo mio entusiasmo immotivato sia dettato dalla consapevolezza che ad Ottobre me ne andrò, per un anno e mezzo circa. Sono stata accettata a prendere parte al Master MIM in Mediazione Inter Mediterranea. La prima tappa (di 3 mesi sarà Barcellona) e questa é una gran cosa per me.
Non so cosa aspettarmi, so solo che per il momento sono ancora qua con tanti progetti ancora da terminare prima di partire...tra cui spicca sopratutto il festival a cui sto lavorando con lo Stensen Le Giornate del Cinema Europeo di Firenze di cui avrò modo di parlarvi col tempo.

Non so che dire, non so come ringraziarvi, per avermi permesso questo sfogo notturno come bello. È come quando si avvicina il periodo dei saldi, e le scarpe troppo belle che volevi da una vita sono lí, sono in vetrina, ma, ahimé, sono di un numero piú piccolo. Le compi, 'sti cazzi, son belle! E poi, vedrai...le hanno tutti. Le metti, ci cammini, le sfoggi a giro, e, cristo, ti fanno un male...ti fanno cosí male... Al punto che, il momento più bello della giornata è quando te le levi, quando ti levi le tue fottutissime scarpe che hai comprato per adeguarti ma che ti fanno bestemmiare. È come avere una pelle stretta, una pelle non tua, un qualcosa che tutti posseggono ma che tu, in realtà, non avresti voluto fino a pochi mesi fa e che, in cuor tuo, continui a non volere.
Nel rileggere le mie pagine di Copenhagen ho pianto come una bambina, per oltre mezz'ora, senza produrre un suono. Ho pianto perché ho visto me stessa e la mia vitalità, il mio entusiasmo tipico nel fare le cose, che, da un po' di tempo a questa parte mi sembra di aver perso. Ho pianto perché forse, la mia mania di auto-lesionismo mi ha portato a forzarmi ad amare cose che, di istinto, non avrei mai amato. Ma la vita é anche compromessi, ed io sono felice di esservi scesa a patti.
Adesso è bello, adesso è bellissimo. È come quando provi un orgasmo dalla pancia, o dalla punta dei piedi. È come quando non ti vergogni a dire che stai bene.
Penso che con un po' di calma e pazienza imparerò a far rivivere la mia curiosità, i miei affetti, il mio interesse per gli altri - ultimamente del tutto annientato, la mia diversità.

Scusate per questa filippica. Posso dire di avere la certezza che nessuno che ha iniziato a leggere questo post avrà finito di leggerlo.
Ad ogni modo, questa sfogo era anche e sopratutto per me - beh, un po' del mio lato egoistico affiora anche qui!!
Le persone che, invece, conoscendomi, lo hanno letto e si sono trovate citate, avranno il buon cuore di perdonarmi. Chi non mi conosce, probabilmente penserà che sono una pazza...ma, va bene così.

Buonanotte!

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